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Non riuscivo a capire dove volevo che andasse a finire questo blog. Mi trovavo a scrivere senza arrivare ad un punto, dire tutto e niente. Mi bloccavo e lo trovavo difficile, come è difficile (per ragioni diverse) scrivere questo post che controllo da giorni.
Poi mi sono resa conto che, per quanto non senta il bisogno di essere ascoltata, quello di cui volevo parlare ero io. Non per egocentrismo, come avevo scritto nel primo post il mio Blog potrebbe anche non essere letto da nessuno, ma nel caso in cui venga letto penso che potrei aiutare qualcuno e questo mi basta.

Non so dire quando sia iniziata la depressione, sicuramente ho avuto alti e bassi nel corso della mia vita e sicuramente quando ero più piccola ho vissuto situazioni che mi hanno “rotta” ma ho sempre raccolto tutti i cocci e li ho messi da parte per incollarli quando bisogna far finta di stare bene, con la speranza che un giorno sarei riuscita a metterli a posto una volta per tutte. Però arriva un punto in cui quello che ho riattaccato cade e non si riattacca più e cadono anche nuovi cocci, diventa difficile alzarsi dal letto, respirare, muoversi, concentrarsi, vedere gli amici, sorridere.

Alcune situazioni, quindi, mi rendono più debole di altri ma non lo vedo come una cosa negativa, solo come un dato di fatto. Ci sono persone che avrebbero reagito meglio ma magari in un altro caso quello che per loro è un problema insormontabile per me non lo è.
Quello che intendo dire è che le persone che soffrono di depressione, almeno quelle che non sono giunte al limite, non sono pazzi da trattare con le pinze ma persone che ci tengono un po’ di più, che si preoccupano un po’ di più per se e per gli altri, che vengono ferite più facilmente ma che hanno solo bisogno di più delicatezza rispetto agli altri, non vanno evitate. Questo però può anche essere visto come una ulteriore caratteristica personale: riescono a dispensare ottimi consigli e forse possono aiutarvi a vedere le cose in modo diverso, dirvi come trattare una persona che potreste aver ferito con più tatto, farvi vedere l’altro lato della medaglia.

Quello che vorrei fare a piccoli passi è far capire quali sono segnali che mostrano una possibile depressione, sia per qualcuno che potrebbe esserlo sia per chi gli sta vicino, e magari delle linee guida su come aiutarlo. Ma devo pensarci bene anche io, non voglio scrivere qualcosa di sbagliato: è un argomento delicato e voglio rifletterci con calma, contando anche che ogni situazione è diversa. Voglio essere sincera.

Quindi, il mio blog inizia qui.